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La nostra edizione ha scelto i migliori articoli relativi alle relazioni
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Per la teoria Psicoanalitica la scelta del partner è determinata dalle esperienze infantili, da come sono stati vissuti i primi anni di vita (dalla nascita a circa cinque anni) e da come sono state soddisfatte da parte delle figure genitoriali le istanze d’affetto in quella fase dello sviluppo (i cinque stadi dello sviluppo).
Se i bisogni del bambino sono stati inappagati o sono stati negati, a livello inconscio, s’incidono delle incrinature che permangono da adulti come aree vulnerabili, più o meno rilevanti. Le compromissioni, sono percepite a livello sensoriale ma non elaborate cognitivamente, poiché la maggior parte dei vissuti della tenera età non affiora alla memoria cosciente.
Da adulti si cerca di compensare quelle mancanze, percepite o subite, attraverso un partner che possa colmarle o curarle. Ognuno possiede come una “guida interiore” che inconsapevolmente conduce a scegliere una determinata persona, capace di colludere con quelle aree vulnerabili, formate nella prima infanzia.
Questa scelta conferisce risalto al proprio “Ego” ed appaga il desiderio di essere al centro della scena. Il partner diventa un’estensione di se stessi ricoprendo una funzione di completamento. L’altro non viene considerato nella sua valenza di persona, ma come “qualcosa” che arricchisce la propria identità, nelle sue forme di sentirsi importanti, adulati, dimostrare il proprio potere, o ancora per appropriarsi di quegli aspetti che nell’altro sono ammirati.